Nuova Volontà Yoga
La Nuova Volontà Yoga è una recente attività yoga, che è stata fondata da Heinz Grill ca. nell'anno 1989. L'approccio di questo stile di yoga si sviluppa da una conoscenza che ha fatto Heinz Grill durante le sue ricerche nel campo della medicina: "Con i medicinali ci si può aiutare, ma una vera guarigione ha bisogno di altri aspetti, cioè per esempio l'attività creatrice." Cosi anche l'esercizio di yoga non è un rimedio che può sanare, ma il modo come si relaziona all'esercizio può portare ad uno sviluppo e può guarire. Quindi non sono la tecnica, la determinata asana o aiuti esterni che portano allo sviluppo, ma l'uso della propria forza creatrice, nel senso di "farsi una rappresentazione" prima di eseguire un esercizio. Studiando e rappresentandosi certi aspetti, come ad esempio la dinamica nelle gambe, si aggiunge qualcosa di nuovo all'uomo ed è proprio questo nuovo aspetto che porta allo sviluppo, amplia la consapevolezza dell'uomo e crea un effetto rigenerativo e curativo nel corpo fisico.
La guarigione è un aspetto nella Nuova Volontà Yoga, ma anche la filosofia originale dello yoga viene rispettato. Secondo l'origine dello yoga, che è stata sviluppata nell'India antica, la parola “yoga” deriva dalla radice sanscrita “yuj”, che descrive in genere la attività di collegare. “Il desiderio di essere in connessione con i propri simili, con la terra con i fenomeni della natura e infine anche con i mondi superiori, giace nell'interiorità dell'uomo come grande forza motrice e di brama …” Nella pratica degli esercizi nella Nuova Volontà Yoga ci si occupa sia della tecnica dell'esercizio come dell'idea e i rispettivi sentimenti profondi dell'anima.
Significativo per la “Nuova Volontà Yoga” è che nell'esecuzione delle asana non si usa il pranayama, quindi non viene usato il respiro per entrare nelle posizioni, anzi la respirazione viene lasciata libera e più naturale possibile, sia nel ritmo naturale, sia anche nell'intensità. L'opera principale di Heinz Grill, in cui si esprimono questi sentimenti profondi nelle asana è “La dimensione dell'anima nello yoga”. Descrive i 7 cakra e anche il legame dopo la morte, nell'aldilà. Tutti sentimenti profondi si possono conoscere e sviluppare con le differenti asana. Non si usano le energie direttamente, piuttosto si acquisiscono conoscenze sulle cakra, i cosiddetti centri energetici.
Nella posizione del danzatore viene espressa una grande forza di innalzamento con le gambe, contemporaneamente con un sentimento dell’infinito. L'approfondimento dei sentimenti animici in relazione al cosmo ha una grande importanza in questo stile di yoga. Nell'asana del danzatore si sviluppa e si approfondisce il sentimento dell'infinito con l'attenzione sul cerchio che forma il corpo con la testa, che tocca il piede nel punto più alto.
Fonte: Un'intervista con Heinz Gril.