Manipura-chakra
Il terzo Chakra Manipura -significa gemma splendente- è localizzato tra l'ombelico ed il plesso solare. Il suo colore è il giallo ed è collegato all'elemento fuoco. È una sorta di centralina che controlla le funzioni metaboliche (attraverso pancreas e fegato) del cibo, ma anche del prana e presiede alla metabolizzazione di tutti gli stimoli esterni e delle emozioni. È legato all'azione, alla volontà, alla vitalità, che sono espresse dai muscoli.
Disfunzioni:
- A livello fisico diabete, ipoglicemia, ulcera, problemi digestivi e metabolici; problemi muscolari, stanchezza cronica.
Temi chiave: potere; volontà; responsabilità; disciplina. Queste caratteristiche si fondano sull' autostima.
Atteggiamenti positivi: autocontrollo, disciplina, forza, vitalità, entusiasmo, responsabilità
Atteggiamenti negativi: manipolazione, dogmatismo, dipendenza, avidità
Musica: orchestrale, flamenco, tango
Cibo: carboidrati, dolci, caffè
Verbo descrittivo: Io faccio
Senso: vista
Diritto di agire
Demone: vergogna
Anga dello yoga: Asana
Yantra: un loto con 10 petali giallo oro. Un triangolo con il vertice verso il basso. Le due divinità del chakra sono Rudra e Lakini. Il bija Mantra è Ram.
Persone autorevoli che esprimono nei loro scritti dei fatti essenziali per quanto riguarda i sette cakra:
Arthur Avalon spiega la denominazione dei sette cakra, partendo dal risveglio della Kundalini śakti e le esperienze che l'anima individuale fa lungo il suo percorso dei centri energetici: Il fiore di loto è denominato maṇi (gioiello) - pūra (colmare), perché irradia come un gioiello a causa del bagliore focoso (tejas) lì presente. (Per capire meglio il concetto basta pensare al cosiddetto fuoco di digestione che poi si ripercuote anche sulla consapevolezza). (1)
Heinz Grill assegna ad ogni cakra una sfera planetaria. Inoltre descrive come i cakra si esprimono con diverse caratteristiche nella pratica degli āsana e quale qualità rimane dopo la morte nell'anima, se un cakra è stato sviluppato bene: Il pianeta rispetto a Manipura-chakra è la Venere. Nella pratica di yoga-āsana si dimostrano una forza centrante e che sale in alto, creando un'esperienza di ampiezza all'infuori. Inoltre si percepisce la respirazione in modo libero al livello dei fianchi. Dopo la morte l'anima può sperimentarsi come apprezzata e in buona relazione alle condizioni circostante, perché nel percorso della vita aveva potuto usare positivamente quelle forze che promuovono i prossimi. (2)
Rudolf Steiner espone, quale sono le virtù caratteristiche da sviluppare nel percorso di conseguire conoscenze dei mondi superiori: Rispetto al fiore di loto con 10 petali conviene a dominare in modo cosciente le impressioni dei sensi, a padroneggiare ciò che dal mondo agisce su di uno e ad arrivare al punto che le impressioni che non si vogliono ricevere, non siano in effetti accolte, allo scopo di evitare tutte le divagazioni della vista e dell'udito prive di pensiero. (3)
Fonti: Vedi Muladhara-chakra