Sampradaya
Sampradaya
Per molte persone Yoga significa esercizi fisici, meditazione o forse qualche affascinante filosofia. È comunemente concepito come una pratica specifica che viene eseguita con regolarità e disciplina volta a formare la coscienza di uno stato di perfetta visione spirituale interiore e di tranquillità. Yoga è sicuramente tutto questo, ma anche molto più. Non è uno, ma una serie di pratiche che coinvolgono il praticante per tutta la vita, 24 ore al giorno, 7 giorni alla settimana. I metodi possono variare, a seconda della scuola autentica o Sampradaya cui l'insegnante appartiene, ma l’obiettivo rimane lo stesso, a prescindere da quale scuola di Yoga si segue: unire il sé individuale con il sé cosmico; unire l’essere individuale all’Essere Supremo. Di fatto, la parola sanscrita Yoga deriva dalla radice “yuj" che significa unire, congiungere o collegare, ed ha il significato letterale di "giogo". Sono stati resi popolari molti sistemi di Yoga nel mondo occidentale, soprattutto in questo secolo, ma la maggior parte di loro hanno oscurato il vero significato dello Yoga attraverso il loro mercantilismo. Lo Yoga è l'unione dell'anima individuale con il trascendente, ed attraverso questa connessione veniamo a conoscenza dell'origine, della natura e del destino spirituale dell'anima. Questa conoscenza è rilevante per la formazione della coscienza, quindi ci permette di concludere che la nascita e la morte, proprio come il successo e la sconfitta, la felicità e il dolore, sono solo cambiamenti nella evoluzione dell'anima. A questo punto, lo Yoga ci aiuta a comprendere le dualità dell'esistenza umana; questo è spiegato nella Bhagavad Gita, il libro fondamentale sulla scienza dello Yoga. L'obiettivo dello Yoga è quello di trascendere la dualità del mondo materiale, per arrivare ad una piattaforma trascendentale oltre il piano sensoriale, per ottenere la purezza della mente, e stabilirsi nella vera felicità, liberandosi dalla sofferenza che nasce dai desideri materiali. “La fase di perfezione si chiama trance, o samadhi, quando la mente di uno è completamente ritenuta dalle attività mentali materiali con la pratica dello Yoga. Questa fase è caratterizzata dalla capacità di vedere il sé con la mente pura e di assaporare e gioire nel sé. In questo stato di gioia, uno si trova in una condizione di sconfinata felicità trascendentale e gode di se stesso attraverso i sensi trascendentali. Così stabilito, uno non si allontana mai dalla verità, e una volta raggiunto questo, pensa che non ci sia maggiore guadagno”. BG 6.20-23