Differenze tra le versioni di "Swami Sivananda"
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'''Swami Sivananda Saraswati''' (sanscrito: Svāmī Śivānanda Sarasvatī) è nato il 8. Settembre 1887 a Pattamadai, Tamil Nadu, India. Si è laureato in medicina e lavorava come medico in Malaysia e India meridionale, imparava e insegnava lo [[yoga integrale]] ed era riconosciuto come maestro spirituale. Ha pubblicato 200 libri, più numerosi volantini. Viveva una vita d'umiltà, e per è stato chiamato “maestro del servizio” (con la pratica del servizio nello yoga si intende la disciplina del karma-yoga). Swami Sivananda muore il 14 Luglio 1963 a Rishikesh, India. | '''Swami Sivananda Saraswati''' (sanscrito: Svāmī Śivānanda Sarasvatī) è nato il 8. Settembre 1887 a Pattamadai, Tamil Nadu, India. Si è laureato in medicina e lavorava come medico in Malaysia e India meridionale, imparava e insegnava lo [[yoga integrale]] ed era riconosciuto come maestro spirituale. Ha pubblicato 200 libri, più numerosi volantini. Viveva una vita d'umiltà, e per è stato chiamato “maestro del servizio” (con la pratica del servizio nello yoga si intende la disciplina del karma-yoga). Swami Sivananda muore il 14 Luglio 1963 a Rishikesh, India. | ||
| − | Nel 1913 è andato in Malaysia e li ha potuto guidare un ospedale come medico, e nonostante il suo successo, ha lasciato tutto ed è tornato in India nel 1923. Ha deciso di fare un pellegrinaggio come monaco girovago. Arrivato a Rishikesh, un luogo per pellegrini ai piedi dell'Himalaya e vicino al Gange, ha incontrato il suo maestro [[Guru Swami Visvananda Saraswati]]. Li ha vissuto in modo ascetico in una piccola cascina, aiutando in sottofondo altri monaci malati. Ha effettuato ancora altri pellegrinaggi, finché si è fermato a Rishikesh a comprare un terreno e trasformare un piccolo fienile in un Ashram, che è stato aperto nel 1934. Da quando Vishnudevananda entrava nell'Ashram di Swami Sivananda sono stati sviluppati lo yoga con le [[asana]] e il [[pranayama]]. Non era uno stile di yoga specifico che ha sviluppato Swami Sivananda, perché inseriva il bhakti-, hatha- jñana- e raja-yoga e anche il karma-yoga che interpretava come servizio e amore al prossimo. Come scopo personale aspirava lo stato di “[[samadhi]]”, che significa la realizzazione del Sé. Il suo criterio di massima era | + | Nel 1913 è andato in Malaysia e li ha potuto guidare un ospedale come medico, e nonostante il suo successo, ha lasciato tutto ed è tornato in India nel 1923. Ha deciso di fare un pellegrinaggio come monaco girovago. Arrivato a Rishikesh, un luogo per pellegrini ai piedi dell'Himalaya e vicino al Gange, ha incontrato il suo maestro [[Guru Swami Visvananda Saraswati]]. Li ha vissuto in modo ascetico in una piccola cascina, aiutando in sottofondo altri monaci malati. Ha effettuato ancora altri pellegrinaggi, finché si è fermato a Rishikesh a comprare un terreno e trasformare un piccolo fienile in un Ashram, che è stato aperto nel 1934. Da quando Vishnudevananda entrava nell'Ashram di Swami Sivananda sono stati sviluppati lo yoga con le [[asana]] e il [[pranayama]]. Non era uno stile di yoga specifico che ha sviluppato Swami Sivananda, perché inseriva il bhakti-, hatha- jñana- e raja-yoga e anche il karma-yoga che interpretava come servizio e amore al prossimo. Come scopo personale aspirava lo stato di “[[samadhi]]”, che significa la realizzazione del Sé. Il suo criterio di massima era “Servire, amare, donare, purificarsi, realizzarsi”. E con le sue esperienze su questo percorso spirituale insegnava lo yoga in modo complesso. Cosi è nata la famosa sequenza di Rishikesh con 12 esercizi principali. Mentre Sivananda insegnava lo yoga in India, il suo discepolo [[Swami Vishnudevananda]] portava questo yoga in Occidente. |
La vita di Sivananda era molto disciplinata, e in questo modo insegnava anche lo yoga, quindi disciplinata e severa. I 12 esercizi principali spesso vengono praticati in una sequenza scambiando piegamenti in avanti e all'indietro. La parte animica-spirituale nella pratica forse si deve intuire attraverso la loro composizione. Lo scambio tra apertura e chiusura indica un ritmo. Si possono trovare dei paragoni, per esempio il ritmo di giorno e notte (apertura con attività e chiusura, rigenerazione) o nella respirazione (inspirare ed espirare). Per Swami Sivananda era sempre importante di inserire nello yoga tutti gli aspetti della vita. Sviluppare il ritmo attraverso la pratica yoga e poi riconoscerlo, crearlo e viverlo nella vita quotidiana sicuramente era una delle sue intenzioni. | La vita di Sivananda era molto disciplinata, e in questo modo insegnava anche lo yoga, quindi disciplinata e severa. I 12 esercizi principali spesso vengono praticati in una sequenza scambiando piegamenti in avanti e all'indietro. La parte animica-spirituale nella pratica forse si deve intuire attraverso la loro composizione. Lo scambio tra apertura e chiusura indica un ritmo. Si possono trovare dei paragoni, per esempio il ritmo di giorno e notte (apertura con attività e chiusura, rigenerazione) o nella respirazione (inspirare ed espirare). Per Swami Sivananda era sempre importante di inserire nello yoga tutti gli aspetti della vita. Sviluppare il ritmo attraverso la pratica yoga e poi riconoscerlo, crearlo e viverlo nella vita quotidiana sicuramente era una delle sue intenzioni. | ||
Il libro “Bliss Divine – il libro della beatitudine divina” è il capolavoro di Sivananda. Il contenuto viene descritto: La vita è divina nella sua origine, nel suo contenuto e nel suo significato. In ognuno di noi c'è una scintilla divina. La beatitudine è realmente la nostra natura essenziale. Gli ostacoli alla beatitudine e alla natura divina sono nella mente. Ignoranza è essere schiavi della mente. Pertanto, niente può condurvi alla beatitudine se non la conquista della mente. Se conducete una vita divina e rintracciate la vostra innata divinità, la beatitudine allora sarà vostra. | Il libro “Bliss Divine – il libro della beatitudine divina” è il capolavoro di Sivananda. Il contenuto viene descritto: La vita è divina nella sua origine, nel suo contenuto e nel suo significato. In ognuno di noi c'è una scintilla divina. La beatitudine è realmente la nostra natura essenziale. Gli ostacoli alla beatitudine e alla natura divina sono nella mente. Ignoranza è essere schiavi della mente. Pertanto, niente può condurvi alla beatitudine se non la conquista della mente. Se conducete una vita divina e rintracciate la vostra innata divinità, la beatitudine allora sarà vostra. | ||
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| + | Fonte: "Biografia Sivananda" di Karl Erlberg | ||
Versione delle 14:19, 7 mar 2018
Swami Sivananda Saraswati (sanscrito: Svāmī Śivānanda Sarasvatī) è nato il 8. Settembre 1887 a Pattamadai, Tamil Nadu, India. Si è laureato in medicina e lavorava come medico in Malaysia e India meridionale, imparava e insegnava lo yoga integrale ed era riconosciuto come maestro spirituale. Ha pubblicato 200 libri, più numerosi volantini. Viveva una vita d'umiltà, e per è stato chiamato “maestro del servizio” (con la pratica del servizio nello yoga si intende la disciplina del karma-yoga). Swami Sivananda muore il 14 Luglio 1963 a Rishikesh, India.
Nel 1913 è andato in Malaysia e li ha potuto guidare un ospedale come medico, e nonostante il suo successo, ha lasciato tutto ed è tornato in India nel 1923. Ha deciso di fare un pellegrinaggio come monaco girovago. Arrivato a Rishikesh, un luogo per pellegrini ai piedi dell'Himalaya e vicino al Gange, ha incontrato il suo maestro Guru Swami Visvananda Saraswati. Li ha vissuto in modo ascetico in una piccola cascina, aiutando in sottofondo altri monaci malati. Ha effettuato ancora altri pellegrinaggi, finché si è fermato a Rishikesh a comprare un terreno e trasformare un piccolo fienile in un Ashram, che è stato aperto nel 1934. Da quando Vishnudevananda entrava nell'Ashram di Swami Sivananda sono stati sviluppati lo yoga con le asana e il pranayama. Non era uno stile di yoga specifico che ha sviluppato Swami Sivananda, perché inseriva il bhakti-, hatha- jñana- e raja-yoga e anche il karma-yoga che interpretava come servizio e amore al prossimo. Come scopo personale aspirava lo stato di “samadhi”, che significa la realizzazione del Sé. Il suo criterio di massima era “Servire, amare, donare, purificarsi, realizzarsi”. E con le sue esperienze su questo percorso spirituale insegnava lo yoga in modo complesso. Cosi è nata la famosa sequenza di Rishikesh con 12 esercizi principali. Mentre Sivananda insegnava lo yoga in India, il suo discepolo Swami Vishnudevananda portava questo yoga in Occidente.
La vita di Sivananda era molto disciplinata, e in questo modo insegnava anche lo yoga, quindi disciplinata e severa. I 12 esercizi principali spesso vengono praticati in una sequenza scambiando piegamenti in avanti e all'indietro. La parte animica-spirituale nella pratica forse si deve intuire attraverso la loro composizione. Lo scambio tra apertura e chiusura indica un ritmo. Si possono trovare dei paragoni, per esempio il ritmo di giorno e notte (apertura con attività e chiusura, rigenerazione) o nella respirazione (inspirare ed espirare). Per Swami Sivananda era sempre importante di inserire nello yoga tutti gli aspetti della vita. Sviluppare il ritmo attraverso la pratica yoga e poi riconoscerlo, crearlo e viverlo nella vita quotidiana sicuramente era una delle sue intenzioni.
Il libro “Bliss Divine – il libro della beatitudine divina” è il capolavoro di Sivananda. Il contenuto viene descritto: La vita è divina nella sua origine, nel suo contenuto e nel suo significato. In ognuno di noi c'è una scintilla divina. La beatitudine è realmente la nostra natura essenziale. Gli ostacoli alla beatitudine e alla natura divina sono nella mente. Ignoranza è essere schiavi della mente. Pertanto, niente può condurvi alla beatitudine se non la conquista della mente. Se conducete una vita divina e rintracciate la vostra innata divinità, la beatitudine allora sarà vostra.
Fonte: "Biografia Sivananda" di Karl Erlberg
