Differenze tra le versioni di "Mudra"
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− | I | + | I '''Mudra''' sono comuni alle tradizioni induiste e buddiste, sono usati nei rituali tantrici e nel taoismo, nelle danze classiche indiane e nel buddismo tibetano. A ben vedere, la gestualità rituale delle mani è comune a tutte le religioni: anche nella religione cristiana i fedeli si raccolgono in preghiera con le mani giunte ('''Atmanjali mudra'''). |
− | L’[[ | + | L’[[Ayurveda]], la medicina tradizionale indiana, attribuisce a ogni dito della mano un elemento naturale e una correlazione ai [[Chakra]], i punti nodali che collegano i canali energetici del [[Prana]], l’energia che scorre nel corpo. Anche la medicina cinese, che a questi canali dà il nome di meridiani, individua su ciascun dito un meridiano collegato a un organo del corpo umano. |
− | Nello [[Yoga]] i | + | Nello [[Yoga]] i Mudra sono detti anche '''chiusure''' e sono molto usati nella meditazione e nel [[Pranayama]], poiché sigillano l’energia nel corpo e ne indirizzano il flusso in una particolare direzione, per stimolare le parti del corpo coinvolte nella respirazione e per rivolgere il prana verso un particolare organo. |
Con la pratica regolare dello yoga e della meditazione, man mano che la nostra sensibilità si acuisce, non è raro percepire il fluire del prana, per esempio nel calore che si raccoglie sui palmi delle mani rivolte verso l’alto in meditazione. | Con la pratica regolare dello yoga e della meditazione, man mano che la nostra sensibilità si acuisce, non è raro percepire il fluire del prana, per esempio nel calore che si raccoglie sui palmi delle mani rivolte verso l’alto in meditazione. |
Versione delle 16:03, 14 giu 2016
I Mudra sono Posture delle mani molto usate nello Yoga e in particolare nella meditazione.
Uno dei più noti, anche nella cultura popolare, è il Chin mudra, il “gesto della coscienza”: il pollice e l’indice sono uniti, il palmo della mano è rivolto verso l’alto, il mignolo, l’anulare e il medio sono distesi. E' la posizione tipicamente mantenuta dalle mani, mentre poggiano sulle ginocchia dello yogi in meditazione.
I Mudra sono comuni alle tradizioni induiste e buddiste, sono usati nei rituali tantrici e nel taoismo, nelle danze classiche indiane e nel buddismo tibetano. A ben vedere, la gestualità rituale delle mani è comune a tutte le religioni: anche nella religione cristiana i fedeli si raccolgono in preghiera con le mani giunte (Atmanjali mudra).
L’Ayurveda, la medicina tradizionale indiana, attribuisce a ogni dito della mano un elemento naturale e una correlazione ai Chakra, i punti nodali che collegano i canali energetici del Prana, l’energia che scorre nel corpo. Anche la medicina cinese, che a questi canali dà il nome di meridiani, individua su ciascun dito un meridiano collegato a un organo del corpo umano.
Nello Yoga i Mudra sono detti anche chiusure e sono molto usati nella meditazione e nel Pranayama, poiché sigillano l’energia nel corpo e ne indirizzano il flusso in una particolare direzione, per stimolare le parti del corpo coinvolte nella respirazione e per rivolgere il prana verso un particolare organo.
Con la pratica regolare dello yoga e della meditazione, man mano che la nostra sensibilità si acuisce, non è raro percepire il fluire del prana, per esempio nel calore che si raccoglie sui palmi delle mani rivolte verso l’alto in meditazione.