Differenze tra le versioni di "Vinyasa Flow Yoga"

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'''Vinyasa Flow Yoga''' riflette il continuo mutamento degli esseri umani nel flusso dell'esistenza. Ed è proprio nella natura umana, cercare di superare, attraverso modi sempre più creativi, la saggezza della tradizione, integrandola nel percorso evolutivo.
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Il termine “vinyasa” deriva da due parole sanscrite:"nyasa" che significa " implicazioni di parametri prescritti" e "vi" che vuol dire "variazioni" come descritto nello [[Yoga Sutra]] di [[Patanjali]].
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E’ interessante ricordare quali sono i parametri e gli aspetti tecnici descritti da Patanjali per il [[Vinyasa]]:
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* Sthira: stabile, mantenere le posture
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* Sukha: confortevole, portando l’attenzione della mente al respiro
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* Prayatna sithila: respiro lento e profondo, muovere lentamente il corpo nel vinyasa, seguendo la lunghezza del respiro
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* Ujjiayi: detto anche il respiro della gola (si esegue inspirando ed espirando unicamente dalle narici)
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* Jalandhara bandha: chiusura della gola
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* Uddiyana bandha: chiusura addominale
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* Mula bandha: chiusura del retto
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La parola "flow" (flusso in inglese) rafforza il significato di progressione e continuità di posture connesse tra loro dal respiro e dagli allineamenti corretti in un fluire consapevole di alternanza di asana e contro posizioni.
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Similmente all'[[Ashtanga Vinyasa yoga]], il '''Vinyasa Flow''' si basa sul fluire da un [[asana]] all'altra sincronizzando i movimenti  con il respiro Ujjayi, mantenendo le posture per alcuni respiri senza interrompere il ritmo della sequenza.
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A differenza di Ashtanga, ogni classe di Vinyasa Flow offre diverse sequenze di posture, interconnesse dal Surya Namaskara A e B come nel lignaggio del maestro [[Krishnamacharya]].
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Il '''Vinyasa Flow''' si differenzia da gli altri stili di yoga perché non ha uno schema fisso né un Guru di riferimento, ed è per questo che è uno stile di yoga che attrae molte persone che amano il movimento e che provengono da diverse esperienze sportive: poiché il respiro rende il dinamismo della pratica  profondamente energetico e gli allineamenti lo rendono posturalmente benefico.
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Negli anni, importanti figure dello yoga si sono dedicate a classi di '''Vinyasa Flow Yoga''', creando un legame tra i loro percorsi personali e la conoscenza delle varie discipline tradizionali, quali il metodo Iyengar, [[Ashtanga]], Kundalini.
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Per esempio [http://www.shivarea.com Shiva Rea], [http://maxstrom.com Max Strom], Matthew Cohen, [http://www.yogaflow.it Janine Claudia Nizza] e molti ancora che da anni, pur nella varietà delle loro classi, attraverso workshop,  festival, e interviste, hanno contribuito all'evoluzione dello yoga, rendendolo contemporaneo.

Versione attuale delle 12:35, 15 dic 2021

Yoga-flow.jpg
Vinyasa-flow.jpg

Vinyasa Flow Yoga è uno stile meno facile da definire rispetto agli altri tipi di yoga poiché incarna la continuità dinamica e la cosciente evoluzione della pratica yoga tradizionale. Vinyasa Flow Yoga riflette il continuo mutamento degli esseri umani nel flusso dell'esistenza. Ed è proprio nella natura umana, cercare di superare, attraverso modi sempre più creativi, la saggezza della tradizione, integrandola nel percorso evolutivo.

Il termine “vinyasa” deriva da due parole sanscrite:"nyasa" che significa " implicazioni di parametri prescritti" e "vi" che vuol dire "variazioni" come descritto nello Yoga Sutra di Patanjali. E’ interessante ricordare quali sono i parametri e gli aspetti tecnici descritti da Patanjali per il Vinyasa:

  • Sthira: stabile, mantenere le posture
  • Sukha: confortevole, portando l’attenzione della mente al respiro
  • Prayatna sithila: respiro lento e profondo, muovere lentamente il corpo nel vinyasa, seguendo la lunghezza del respiro
  • Ujjiayi: detto anche il respiro della gola (si esegue inspirando ed espirando unicamente dalle narici)
  • Jalandhara bandha: chiusura della gola
  • Uddiyana bandha: chiusura addominale
  • Mula bandha: chiusura del retto

La parola "flow" (flusso in inglese) rafforza il significato di progressione e continuità di posture connesse tra loro dal respiro e dagli allineamenti corretti in un fluire consapevole di alternanza di asana e contro posizioni.

Similmente all'Ashtanga Vinyasa yoga, il Vinyasa Flow si basa sul fluire da un asana all'altra sincronizzando i movimenti con il respiro Ujjayi, mantenendo le posture per alcuni respiri senza interrompere il ritmo della sequenza. A differenza di Ashtanga, ogni classe di Vinyasa Flow offre diverse sequenze di posture, interconnesse dal Surya Namaskara A e B come nel lignaggio del maestro Krishnamacharya.

Il Vinyasa Flow si differenzia da gli altri stili di yoga perché non ha uno schema fisso né un Guru di riferimento, ed è per questo che è uno stile di yoga che attrae molte persone che amano il movimento e che provengono da diverse esperienze sportive: poiché il respiro rende il dinamismo della pratica profondamente energetico e gli allineamenti lo rendono posturalmente benefico.

Negli anni, importanti figure dello yoga si sono dedicate a classi di Vinyasa Flow Yoga, creando un legame tra i loro percorsi personali e la conoscenza delle varie discipline tradizionali, quali il metodo Iyengar, Ashtanga, Kundalini. Per esempio Shiva Rea, Max Strom, Matthew Cohen, Janine Claudia Nizza e molti ancora che da anni, pur nella varietà delle loro classi, attraverso workshop, festival, e interviste, hanno contribuito all'evoluzione dello yoga, rendendolo contemporaneo.