Differenze tra le versioni di "Raja Yoga"
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Il Raja yoga si propone di partire, nella sua ricerca dell'uno da cui proviene il molteplice, dal mondo interiore. | Il Raja yoga si propone di partire, nella sua ricerca dell'uno da cui proviene il molteplice, dal mondo interiore. | ||
− | Il '''Raja yoga''' consiste di otto stadi: yama, le cinque astensioni, niyama, le cinque osservanze, asana, la posizione del corpo, pranayama, il controllo del prana, pratyahara, il rivolgere i sensi all'interno, dharana, la concentrazione, dhyana, la meditazione, | + | Il '''Raja yoga''' consiste di [[otto stadi]]: |
− | Lo yoga insegna infatti che la stessa mente può giungere ad uno stato di esistenza superiore, al di là della ragione e che, una volta raggiunto questo stato, può sperimentare una forma di conoscenza metafisica e trascendentale. | + | # yama, le cinque astensioni, |
− | Tutti gli otto stadi dello yoga tendono a condurci, in maniera scientifica e non casuale, verso l'esperienza del piano supercosciente. | + | # niyama, le cinque osservanze, |
+ | # [[asana]], la posizione del corpo, | ||
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Versione attuale delle 11:50, 12 apr 2021
Il Raja Yoga, o yoga reale, è il sentiero a otto stadi descritto da Patanjali negli Yoga Sutra, che inizia con la celeberrima frase: "Yoga citta vritti nirodah", lo yoga è la cessazione delle fluttuazioni della mente. La scienza del Raja yoga ha come primo obiettivo quello di aiutarci ad osservare gli stati interiori ed il primo strumento a nostra disposizione è la mente stessa. Il potere dell'attenzione, opportunamente rivolto verso il mondo interiore, ci permette di analizzare la nostra mente e di comprenderla pienamente. In questa analisi approfondita, l'uomo, ad un certo punto, troverà un nucleo puro, perfetto ed indistruttibile e questa scoperta farà cessare ogni sua sofferenza.
Lo studio del Raja yoga è impegnativo, richiede costanza e determinazione; una parte dell'esercizio necessario è fisico, ma la maggior parte è mentale. Per ottenere il controllo sulla mente, dobbiamo prima disciplinare il corpo e a questo servono le pratiche fisiche. Secondo il Raja yoga, il mondo esterno non è che l'aspetto grossolano e materiale di quello interiore e sottile. Ciò che è sottile, quindi, in questo caso il mondo interiore, è sempre causa, ciò che è grossolano, nello specifico il mondo materiale, è l'effetto. Il Raja yoga si propone di partire, nella sua ricerca dell'uno da cui proviene il molteplice, dal mondo interiore.
Il Raja yoga consiste di otto stadi:
- yama, le cinque astensioni,
- niyama, le cinque osservanze,
- asana, la posizione del corpo,
- pranayama, il controllo del prana,
- pratyahara, il rivolgere i sensi all'interno,
- dharana, la concentrazione,
- dhyana, la meditazione,
- samadhi, l'esperienza della supercoscienza.
Lo yoga insegna infatti che la stessa mente può giungere ad uno stato di esistenza superiore, al di là della ragione e che, una volta raggiunto questo stato, può sperimentare una forma di conoscenza metafisica e trascendentale.
Tutti gli otto stadi dello yoga tendono a condurci, in maniera scientifica e non casuale, verso l'esperienza del piano supercosciente.