Differenze tra le versioni di "Yoga secondo Patañjali"

Da Yogapedia.it.
 
(9 versioni intermedie di 2 utenti non mostrate)
Riga 1: Riga 1:
[[File:albero-joga-8passi.jpg|500px|center]]
+
[[File:Albero-yoga-8passi.jpg|thumb|center]]
  
Gli stadi in cui [[Patañjali]] suddivide il percorso yogico sono otto ([[Yoga Sūtra]]). I primi due, yama e niyama, rispettivamente le "astensioni" e le "osservanze", sono da intendersi come norme di carattere generale, indispensabili codici morali da adottare quotidianamente per chi voglia intraprendere il percorso (sādhana).
+
 
 +
I passi in cui [[Patañjali]] (autore dello [[Yoga Sūtra]]) suddivide il percorso yogico sono otto. I primi due, Yama e Niyama, rispettivamente le "astensioni" e le "osservanze", sono da intendersi come norme di carattere generale, indispensabili codici morali da adottare quotidianamente per chi voglia intraprendere il percorso (sādhana).
 
Tali otto stadi sono:
 
Tali otto stadi sono:
  
 
# '''Yama''': astinenze; astensioni; freni; proibizioni; regole di comportamento.
 
# '''Yama''': astinenze; astensioni; freni; proibizioni; regole di comportamento.
## Ahiṃsā: non violenza; pacifismo;
+
## [[Ahiṃsā]]: non violenza; pacifismo;
## Satya: sincerità; genuinità;
+
## [[Satya]]: sincerità; genuinità;
## Asteya: non rubare; temperanza;
+
## [[Asteya]]: non rubare; temperanza;
## Brahmacarya: continenza; castità; letteralmente vuol significare "seguace del Brahman" con riferimento al primo degli stadi della vita di un hindu che segue il percorso canonico di realizzazione spirituale;
+
## [[Brahmacarya]]: continenza; castità; letteralmente vuol significare "seguace del Brahman" con riferimento al primo degli stadi della vita di un hindu che segue il percorso canonico di realizzazione spirituale;
## Aparigraha: non avidità; moderazione; rinuncia;
+
## [[Aparigraha]]: non avidità; moderazione; rinuncia;
 
# '''Niyama''': osservanze; discipline.
 
# '''Niyama''': osservanze; discipline.
## Śauca: pulizia; purezza;
+
## [[Śauca]]: pulizia; purezza;
## Saṅtoṣa: appagamento; contentezza; soddisfazione;
+
## [[Saṅtoṣa]]: appagamento; contentezza; soddisfazione;
## Tapas: autodisciplina; fervore mistico; ardore; ascetismo; il significato etimologico del termine tapas è "calore", e in senso figurato sta a indicare l'austerità religiosa;[57]
+
## [[Tapas]]: autodisciplina; fervore mistico; ardore; ascetismo; il significato etimologico del termine tapas è "calore", e in senso figurato sta a indicare l'austerità religiosa;[57]
## Svādhyāya: studio (delle scritture sacre, cioè la recitazione dei Veda;[50]); applicazione;
+
## [[Svādhyāya]]: studio (delle scritture sacre, cioè la recitazione dei Veda;[50]); applicazione;
## Īśvara praṇidhāna: abbandono al Signore. Il Signore non è un Dio creatore né un Dio giudice o dispensatore di grazia, ma piuttosto un essere supremo, un modello cui lo yogin può ispirarsi;[58] sarà soltanto successivamente, con il diffondersi delle correnti devozionali, che la figura di Dio nello Yoga classico assumerà un ruolo più decisivo, all'insegna della devozione emotiva, la [[bhakti]];
+
## [[Īśvara praṇidhāna]]: abbandono al Signore. Il Signore non è un Dio creatore né un Dio giudice o dispensatore di grazia, ma piuttosto un essere supremo, un modello cui lo yogin può ispirarsi;[58] sarà soltanto successivamente, con il diffondersi delle correnti devozionali, che la figura di Dio nello Yoga classico assumerà un ruolo più decisivo, all'insegna della devozione emotiva, la [[bhakti]];
 
# [[Āsana]]: posizione fisica; postura. Patañjali menziona il termine in un solo sūtra, parlando genericamente di una qualsiasi posizione che risulti stabile e comoda;
 
# [[Āsana]]: posizione fisica; postura. Patañjali menziona il termine in un solo sūtra, parlando genericamente di una qualsiasi posizione che risulti stabile e comoda;
 
# [[Prāṇāyāma]]: controllo della respirazione e del flusso vitale. Il termine è composto da prāṇa e āyāma, che sta per "allungamento", "espansione", mentre il primo è generalmene reso con "respiro vitale";
 
# [[Prāṇāyāma]]: controllo della respirazione e del flusso vitale. Il termine è composto da prāṇa e āyāma, che sta per "allungamento", "espansione", mentre il primo è generalmene reso con "respiro vitale";
Riga 21: Riga 22:
 
# '''Dhāraṇā''': concentrazione. La "concentrazione" è definita come «fissare la coscienza (citta) su qualcosa»;
 
# '''Dhāraṇā''': concentrazione. La "concentrazione" è definita come «fissare la coscienza (citta) su qualcosa»;
 
# '''Dhyāna''': meditazione; contemplazione profonda. Non si tratta qui della meditazione comunemente intesa, né di una forma di rimuginazione interiore: il dhyāna è contraddistinto da uno stato di coerente lucidità;
 
# '''Dhyāna''': meditazione; contemplazione profonda. Non si tratta qui della meditazione comunemente intesa, né di una forma di rimuginazione interiore: il dhyāna è contraddistinto da uno stato di coerente lucidità;
# '''Samādhi''': congiunzione con l'oggetto della meditazione; assorbimento della coscienza nel sé; enstasi. Patañjali così definisce il samādhi:
+
# '''Samādhi''': congiunzione con l'oggetto della meditazione; assorbimento della coscienza nel sé; estasi.  
 +
 
 +
Patañjali così definisce il samādhi:
  
 
« Quando l'oggetto della meditazione assorbe chi medita, e appare come soggetto, si perde la consapevolezza di se stessi. È il samādhi. » (Yoga Sūtra, III.3; citato in Iyengar 2010, p. 181)
 
« Quando l'oggetto della meditazione assorbe chi medita, e appare come soggetto, si perde la consapevolezza di se stessi. È il samādhi. » (Yoga Sūtra, III.3; citato in Iyengar 2010, p. 181)

Versione attuale delle 19:06, 6 feb 2022

Albero-yoga-8passi.jpg


I passi in cui Patañjali (autore dello Yoga Sūtra) suddivide il percorso yogico sono otto. I primi due, Yama e Niyama, rispettivamente le "astensioni" e le "osservanze", sono da intendersi come norme di carattere generale, indispensabili codici morali da adottare quotidianamente per chi voglia intraprendere il percorso (sādhana). Tali otto stadi sono:

  1. Yama: astinenze; astensioni; freni; proibizioni; regole di comportamento.
    1. Ahiṃsā: non violenza; pacifismo;
    2. Satya: sincerità; genuinità;
    3. Asteya: non rubare; temperanza;
    4. Brahmacarya: continenza; castità; letteralmente vuol significare "seguace del Brahman" con riferimento al primo degli stadi della vita di un hindu che segue il percorso canonico di realizzazione spirituale;
    5. Aparigraha: non avidità; moderazione; rinuncia;
  2. Niyama: osservanze; discipline.
    1. Śauca: pulizia; purezza;
    2. Saṅtoṣa: appagamento; contentezza; soddisfazione;
    3. Tapas: autodisciplina; fervore mistico; ardore; ascetismo; il significato etimologico del termine tapas è "calore", e in senso figurato sta a indicare l'austerità religiosa;[57]
    4. Svādhyāya: studio (delle scritture sacre, cioè la recitazione dei Veda;[50]); applicazione;
    5. Īśvara praṇidhāna: abbandono al Signore. Il Signore non è un Dio creatore né un Dio giudice o dispensatore di grazia, ma piuttosto un essere supremo, un modello cui lo yogin può ispirarsi;[58] sarà soltanto successivamente, con il diffondersi delle correnti devozionali, che la figura di Dio nello Yoga classico assumerà un ruolo più decisivo, all'insegna della devozione emotiva, la bhakti;
  3. Āsana: posizione fisica; postura. Patañjali menziona il termine in un solo sūtra, parlando genericamente di una qualsiasi posizione che risulti stabile e comoda;
  4. Prāṇāyāma: controllo della respirazione e del flusso vitale. Il termine è composto da prāṇa e āyāma, che sta per "allungamento", "espansione", mentre il primo è generalmene reso con "respiro vitale";
  5. Pratyāhāra: ritrazione dei sensi dagli oggetti; astrazione dal mondo; isolamento sensoriale. Si passa da uno stadio in cui le funzioni sensoriali sono dominate dai rispettivi oggetti dei sensi, a uno stadio in cui i sensi ne sono affrancati per permettere una conoscenza altra, quella che deriva dalla propria coscienza (citta);
  6. Dhāraṇā: concentrazione. La "concentrazione" è definita come «fissare la coscienza (citta) su qualcosa»;
  7. Dhyāna: meditazione; contemplazione profonda. Non si tratta qui della meditazione comunemente intesa, né di una forma di rimuginazione interiore: il dhyāna è contraddistinto da uno stato di coerente lucidità;
  8. Samādhi: congiunzione con l'oggetto della meditazione; assorbimento della coscienza nel sé; estasi.

Patañjali così definisce il samādhi:

« Quando l'oggetto della meditazione assorbe chi medita, e appare come soggetto, si perde la consapevolezza di se stessi. È il samādhi. » (Yoga Sūtra, III.3; citato in Iyengar 2010, p. 181)